Olismo: ne hai sentito parlare anche tu?

 

I termini olismo ed olistico, coniati nel 1926 da Jan Smuts – filosofo, intellettuale e politico sudafricano –indicano «…la tendenza, in natura, a formare (attraverso l’evoluzione creativa) interi che sono più grandi della somma delle parti».
Con la parola olismo – derivante dal greco ὅλος hòlos, dal significato di tutto o intero – si intende pertanto quel principio secondo il quale la somma delle parti è molto di più del tutto: calato in un contesto umano, possiamo dir quindi che l’individuo venga considerato non come un insieme di singoli settori a sé stanti quanto piuttosto nella sua ben più valevole totalità.
Attraverso una visione olistica dell’uomo consideriamo quindi questi come individuo composto non da sole azioni meccaniche ma anche da emozioni e, soprattutto, da un nucleo più profondo (chiamato in molti modi: Essenza, Sé Interiore, Essere Supremo, Coscienza, Anima o Spirito) che ne rappresenta la parte più vera.
Non siamo quindi solo il nostro corpo, le nostre emozioni e la nostra anima: siamo più della mera somma di questi fattori.
I tre aspetti del nostro essere (corpo, emozioni ed una componente più spirituale, energetica) valorizzati dalla loro stessa coesistenza, sovrapposizione ed integrazione, tendono cioè a formare un intero che è “più della somma delle parti”, per ricollegarci alla definizione iniziale.
Guardando al benessere di una persona da una prospettiva olistica si andrà quindi alla ricerca di un equilibrio armonico tra corpo, psiche ed anima: ad un equilibrio di quell’intero che è visibile nell’interazione di queste tre componenti e che proprio per questa interazione ha un valore maggiore della semplice “sommatoria” tra gli elementi che lo costituiscono.
Applicando questa visione al Counseling ne avremo quindi che un Consulente Relazionale Olistico non potrà che prendere in esame la totalità della persona che ha di fronte per poi intervenire di conseguenza, a seconda della richiesta ricevuta: il Counselour Relazionale Olistico saprà quindi accogliere il Cliente nella sua interezza e, nonostante quest’ultimo parli di un disagio che all’apparenza paia essere solo emotivo, indicargli strumenti di aiuto inseriti in un percorso completo, a più ampio raggio.
Un percorso completo che (partendo spesso dal disagio emotivo) sappia passare anche attraverso l’esperienza corporea per giunger infine alla presa di contatto del proprio mondo interiore, più profondo, non solo emotivo ma decisamente più spirituale: un viaggio verso la consapevolezza di Sé in grado di contribuire al miglioramento delle relazioni personali, in primis con sé stessi e poi con gli altri.

L’importanza del Counseling in questo momento storico

Il momento storico che stiamo attraversando pare portar con sé una certa dose di disagio, aumentando le situazioni in cui ci troviamo a percepire tensione, intolleranza, paura.
L’incertezza nel procedere quotidiano ed una visione poco fiduciosa nel futuro rischiano di intaccare quelli che fino a qualche tempo fa erano punti saldi, amplificando così le nostre fragilità.
Quanto può una sessione di Counseling aiutare in tutto ciò?
Quanto può il Counseling essere di sostegno, ampliare punti di vista e prospettive per donarci uno sguardo sul domani che, già da oggi, sia più sereno?
Il Counseling ci parla di aiuto già a partire dall’etimologia stessa del termine: deriva infatti dal latino “consulo-ere” traducibile con “aver cura di, -”, “venire in aiuto di, -” e richiama anche al significato di “cum solere”, ovvero “sollevare”.
La relazione di aiuto che si instaura tra Counselor e Cliente è quindi, tra le altre cose, anche finalizzata ad acquisire una più profonda conoscenza di sé per (ri)scoprire le proprie risorse ed usarle, ad esempio, per superare le situazioni di disagio viste sopra.
Quella del Counselor non è una figura che si sostituisce allo Psicologo, anche poiché non esiste nel Counseling intenzione di diagnosi o terapia: il Counselour si fa presente con il Cliente sia accogliendo (con empatia e senza giudizio) ciò che quest’ultimo sta vivendo sia aprendo l’orizzonte a prospettive differenti che, in un momento di particolare sconforto, potrebbero essere poco chiare o del tutto nascoste.
Diventa allora chiaro come questa figura possa essere un valido supporto, in particolare nel periodo che stiamo attraversando: se paura, isolamento e precarietà stanno causando oggi più disagi del solito, affidarsi ad un Counselor può allora sicuramente essere d’aiuto poiché ci dà in primis la consapevolezza di non esser soli e ci offre inoltre uno sguardo più funzionale su quelle che sono le difficoltà del momento, mettendo a fuoco le risorse che ciascuno di noi ha per affrontarle.