Su chi sia il Counselor ho sentito diverse definizioni in questi anni e, se riconosco l’utilità di spiegazioni maggiormente razionali ed etimologiche, sono però al contempo attratto dalla spontaneità e dall’efficacia di definizioni che vadano dirette al cuore: una, in particolare, mi arrivò da una mia insegnante qualche tempo fa. «Il Counselor è colui che ti accoglie», disse.
Sulle prime non capii appieno, ancora troppo legato alla sola comprensione logica e razionale.
Affinché tu possa lasciar emergere intuizioni e risorse che sono in te
In seguito, proseguendo la formazione ed il cammino di Crescita Personale, mi sono reso conto di quanto questa accoglienza sia percepibile se vissuta in modo esperienziale, entrando in prima persona in quello spazio empatico in cui sviluppa la relazione Counselor – Cliente: è questo l’inizio di una sessione di Counseling, in cui il Counselor accoglie incondizionatamente la tua attuale difficoltà, ascoltandoti in modo profondo ed attivo.
Condiviso quanto ti appesantisce, in questo spazio dal quale sei pienamente a tuo agio il Counselor sa accompagnarti e sostenerti affinché tu possa lasciar emergere intuizioni e risorse che sono in te: le intuizioni ti offrono nuovi utili punti di vista sul problema mentre le risorse ti permettono di concretizzare, di attuare quei punti di vista nel quotidiano.
Con adeguati sostegno ed accompagnamento, seguendo la strada tracciata dalle tue intuizioni, attraversi così la difficoltà contingente per andar incontro a quel tuo bisogno con ritrovate risorse.
Volendo integrare la definizione di cui sopra ti direi quindi che il Counselor è colui che ti accoglie e crea uno spazio dal quale puoi scoprire nuovi punti di vista sulla difficoltà del momento: sono utili «novità assimilabili» che ti permettono di ripristinare quella tendenza innata a fare il meglio che puoi, in ogni momento, per il tuo bene.
Quella che era in origine una difficoltà si trasforma così in occasione di crescita e, con ritrovata fiducia, puoi riprendere il tuo percorso di Vita.
Quando ti parlo di bambino interiore, di quella parte dell’inconscio con la quale entrambi conviviamo, una curiosità coglie da subito la mia attenzione: il fatto che a questo stesso tema abbiano contribuito tante personalità differenti per contesto storico, formazione o credo religioso.
Ci sono libri scritti da famosi psicoterapeuti, che sottolineano l’importanza di saper accogliere e prendersi cura del proprio bambino interiore.x
Ne parlano inoltre monaci buddisti, poeti del calibro del Pascoli e ne parla anche la Bibbia, nell’affermare «lasciate che i bambini vengano da me, perché il regno di Dio è di chi è come loro».
C’è quindi un qualcosa di ancestrale e profondamente radicato in tutti noi esseri umani se questa stessa tematica origina da punti di vista così distanti tra loro e, percorrendo sentieri diversi, arriva ad una conclusione univoca: in ognuno di noi è presente, che ne siamo consapevoli o meno, un bambino interiore che ci accompagna attraverso tutte le stagioni della Vita.
Quindi sì, è con te anche nell’età adulta.
Venerdì 23 dicembre (alle ore 11:16), a brevissima distanza dal Solstizio, l’ultimo Novilunio dell’anno prenderà forma nel Capricorno, al grado 1°32’; un’austera Luna Nuova che si presenta con uno Stellium di Pianeti (Sole, Luna, Mercurio, Venere e Plutone) nel segno, amplificandone le vibrazioni.
Novilunio = Nuovo Inizio…
A cosa possiamo dare il via?
Meriti di espandere al meglio quanto vibra nel tuo Cuore e chiede di essere portato nel Mondo, a modo tuo, con Gioia, Entusiasmo e Verità.
Sebbene il Capricorno, con il suo senso del dovere, la disciplina, lo spirito di abnegazione, la fatica e la serietà, rappresenti – nella ruota zodiacale – uno dei momenti più impegnativi (la luce infatti si trova nella sua manifestazione minima) esso anticipa, in realtà, un grande tempo di rinascita, abbondanza e successo, previo, da parte di ognuno, uno sforzo di dedizione, lavoro e tenacia.
Il Capricorno, non arrendendosi mai e con grande determinazione, attraversa una fase “quasi iniziatica” per raggiungere un “livello superiore”; la sua forza interiore lo porta a non cedere per risorgere a se stesso più maturo, più forte, più evoluto e consapevole.
A che cosa rinunci per migliorarti?
Che cosa sacrifichi oggi per ottenere domani?
Riesci a coltivare la pazienza in attesa di un successo futuro?
La Mappa Astrale di Lunazione vede i due Luminari occupare la X Casa (corrispondente al segno) lasciando intendere che per ottenere la realizzazione personale sia necessario attraversare prima un periodo di importante sacrificio o di saggio perfezionamento.
Sole e Luna, inoltre, sono quadrati a Giove (in I Casa) il quale, rientrato in Ariete il 20 dicembre, ci condurrà (sino a maggio 2023) verso il raggiungimento definitivo di un chiaro senso di identità personale. In astrologia, l’aspetto di quadratura denota un blocco da superare; pertanto, la principale lezione da apprendere riguarda l’opportunità di contattare il proprio Io in modo sano, senza prevaricazioni, durezza o atteggiamenti eccessivamente egoici; l’Espressione di Sé, per divenire autentica, dovrà passare tramite la sobrietà, la perseveranza, eventualmente anche la rinuncia, del Capricorno.
La Decima Casa – ambito di Realizzazione – porta a compimento ciò che nella Prima è una Potenzialità; essa attua la Vocazione personale ma soltanto dopo aver superato una prova: quella di essere davvero pronti a farlo.
Sai chi sei?
Sai cosa vuoi?
Sai dove andare?
Come fare per manifestare in piena Luce quest’ottima occasione di vera Espressione del proprio Essere?
Lavorare prima in profondità… da come si deduce dall’opposizione di Plutone con Lilith; Plutone chiede di scendere nei “personali Inferi” per far luce su quanto ancora inesplorato, Lilith farà emergere emozioni e pulsioni, non ancora elaborate, costituite da dolore, frustrazione, paura, ribellione e rabbia per ferite antiche, create da un mancato sostegno che andrà ricercato, grazie all’energia capricorniana, all’interno di sé.
Per riuscire a salire tanto in Alto serve il coraggio per andare molto in Basso: guardare la propria Ombra ed imparare ad amarla come parte fragile, indivisibile, di sé.
Iniziaticamente, l’energia del Capricorno ha la capacità di mettere in contatto con lo Spirito; e proprio di Spirito parla anche il Simbolo Sabiano (relativo a questa posizione lunare):
“Una cattedrale bombardata; uno dei suoi tre grandi rosoni è distrutto”
-la distruzione parziale che una crisi violenta apporta ai valori spirituali-
Che lezione possiamo trarne?
Distruggere lati di sé che hanno limitato la propria manifestazione nella vita, eliminare alcuni aspetti (acquisiti nel tempo ma limitanti) che non hanno valorizzato l’originalità e l’autenticità personale sono atti di estrema sofferenza; il dolore, attraversato durante la propria “morte iniziatica”, potrebbe essere devastante, potrebbe mettere in crisi, far sentire mutilati: si perdono le sicurezze, si provano separazione, isolamento, timore, disagio e sconforto ma il risultato finale (da attendere con Fiducia) è rappresentato dal raggiungimento di una Struttura Interiore, un Potere Personale tali da diventare inscalfibili nel tempo.
È giunto il momento di abbandonare le false certezze dettate da Mente e Materia (che non vanno represse o eliminate ma semplicemente gestite) per identificarsi totalmente con le veridicità dell’Anima; è ora tempo di “iniziare” a seguire la Via peculiare ed esclusiva per ciascuno.
Tu non sei quello che hai pensato di essere oppure ciò che ti hanno fatto credere o vedere, meriti di espandere al meglio quanto vibra nel tuo Cuore e chiede di essere portato nel Mondo, a modo tuo, con Gioia, Entusiasmo e Verità.
Esiste una soglia (e la possibilità di cominciare da capo)…tocca a te decidere di oltrepassarla.
Che la Luce del Solstizio possa far riemergere la Tua Luce, con Amore, in Te ed attorno a Te!
A pochi giorni dal Solstizio, esattamente mercoledì 29 giugno, ci sarà il primo Novilunio estivo, alle ore 4:52, sotto il segno del Cancro, al grado 7°22’, portando in espansione le energie diffuse nell’importante momento solstiziale. Un’occasione ideale per depositare un seme, custodire un proposito personale che possa concretizzarsi tra sei mesi, con l’intento inerente ad una delle caratteristiche principali del segno del Cancro, ovvero l’accudimento.
Di cosa dovremmo prenderci cura?
Il Cancro è un segno d’acqua, è collegato all’acqua primordiale, l’acqua di gestazione che contiene ed accompagna verso la vita; ma prima di “venire alla Luce” è necessario un iniziale, fondamentale passaggio di formazione e crescita attraverso il Buio.
Ed infatti questa Luna Nuova si presenta, unita al Sole, in stretta congiunzione con Lilith, la Luna Nera che narra di Parti Oscure e Rinnegate, di Rifiuto e Ribellione. Lilith rappresenta la nostra Ombra più profonda, quella ripudiata parte di noi che non possiamo, e talvolta non vogliamo, assolutamente vedere ma indispensabile che venga, prima o poi, illuminata, vista e compresa, onde evitare che sia proiettata all’esterno, nelle relazioni (con noi stessi e con gli altri) causando una serie di emozioni distruttive quali disagio, insofferenza, rabbia, frustrazione, ansia o malessere interiore.
Ripensando al nome scelto per il canale YouTube, noto come “Relazioni Umane” sia il più accurato che potessi trovare:
il video che ti propongo oggi, poiché contiene uno strumento per aumentare l’umanità nelle tue relazioni, è quanto di più in tema con quel nome.
Un tempo si credeva che la gran parte delle nostre cellule cerebrali si formasse esclusivamente prima della nascita ma, in realtà, non è proprio così: all’interno della scatola cranica, queste cellule (e le relative loro connessioni, dette sinapsi) si formano e disfano in modo continuo.
Il nostro cervello, pertanto, è un organo in continuo mutamento: in particolare in età adolescenziale avviene una forte ristrutturazione del cervello (in psicologia indicata dal termine “potatura”) per la quale numerose sinapsi vengono “tagliate” affinché, proprio come avviene nella potatura in botanica, possano migliorare specifiche funzioni cerebrali dedite al linguaggio, al movimento, alla memoria, alle emozioni.
Affascinante vero?
Proprio nel momento in cui l’individuo (in questo caso un adolescente) si trova a dover affrontare situazioni di vita più complesse (sappiamo bene quanto l’adolescenza sia una fase dell’esistenza particolare e delicata) il suo cervello rivede la sua struttura: questo concetto, portato su un piano più alto (non per forza fisico), mi fa riflettere su quanto sia importante, talvolta, avere il coraggio e la forza di lasciar andare per accogliere il nuovo.
“…rinunciare all’attaccamento è una buona possibilità per far entrare il nuovo…”
Il nuovo, ovvero quei cambiamenti che spesso spaventano poiché richiedono di abbandonare il senso di sicurezza, i solchi dei nostri automatismi, la zona di comfort a cui siamo tanto abituati: eppure rinunciare all’attaccamento (a situazioni, idee, punti di vista, persone, emozioni) è una buona possibilità per far entrare il movimento, la novità.
A cosa rinunci per timore di cambiare idea? Quale occasione ti sfugge per rigidità o pigrizia? Quante opportunità perdi per mancanza di coraggio?
Quando poi a questa mancata “voglia di muoversi” si aggiunge il timore di non essere capace, di non essere all’altezza o di non meritare, si possono sommare altri stati d’animo quali ansia o frustrazione.
Subentra allora l’importanza di cercare sostegno attraverso una relazione d’aiuto che possa intervenire nel far luce, nell’ampliare le prospettive su punti di vista non valutati in precedenza (ad esempio poiché offuscati da emozioni vissute in modo limitante).
L’incontro con un Counselor o un Consulente Relazionale può aiutarti a trovare uno spazio nuovo dal quale osservare la mappa del tuo mondo e, con i tuoi tempi, costruire vie più funzionali per riprendere cammino.
“Siamo stati amati abbastanza da riuscire a sopravvivere,
ma non abbastanza da sentirci integri”.
Peter Shellenbaum
I surrogati a cui si riferisce il titolo dell’articolo sono quelle strategie che inconsapevolmente puoi aver messo in atto se, già nell’infanzia, hai sentito di non aver ricevuto dai famigliari sufficiente Amore: di questi sostituti è importante tu ti faccia consapevole per evitare di restare in una confusione che potrebbe, nel tempo, mettere a dura prova le tue relazioni.
La maggior parte di noi è stata educata con l’errata convinzione per la quale il provare determinate emozioni sia disdicevole e, di conseguenza, sia opportuno non manifestarle: un atteggiamento repressivo nei confronti del proprio sentire, a lungo andare, potrebbe però portarti a sentirti inadeguato/a qualora in te prendano forma rabbia, paura, disgusto o altre emozioni sgradevoli.
“non esiste emozione esclusivamente positiva o negativa: è semplicemente parte del nostro individuale esistere”
Se consideri invece il vero significato di emozione, ovvero “la risposta psicofisiologica (che coinvolge pensieri e corpo) ad uno stimolo, attraverso un evento, una situazione, un ricordo, proveniente dall’esterno o dall’interno della persona”, comprendi che non esiste emozione esclusivamente positiva o negativa e ti risulterà più semplice intendere come l’emozione sia semplicemente parte del tuo esistere.
Il passo successivo sarà poi imparare a vedere la parte disfunzionale della manifestazione di quell’emozione per apprendere come sia possibile renderla funzionale al vivere quotidiano: vedere la motivazione celata dietro ad un insorgere estremo di paura, rabbia, gioia o disgusto ti aiuterà a prendere contatto con quella parte di te che non è stata vista, ascoltata, accolta e compresa.
La rabbia (ad esempio) viene considerata spesso negativa, tanto da essere sovente repressa: ma un’aggressività ben incanalata è ciò che rende la persona determinata ed assertiva, capace di ottenere con rispetto ciò che le è stato tolto, in grado di esprimersi nel mondo con la giusta capacità di definire i propri confini, di proteggere il personale punto di vista. La stessa cosa, naturalmente, potrà avvenire con qualsiasi altra emozione.
Il viaggio alla scoperta delle emozioni, e di come agiscono al nostro interno, è un’opera di grande aiuto e crescita: ti potrà aiutare a vedere quanto, fino ad oggi, sia stato permesso all’emozione di comandare e tiranneggiare, donandoti in seguito la scoperta dei tuoi punti di debolezza e di forza.
Non si tratterà più di cambiare, snaturandosi quanto piuttosto di migliorare, conoscendosi.
(A proposito di emozioni e di migliorare conoscendosi, qui sotto 👇 un video pubblicato da Enrico che ti invita a riflettere su come tu possa farlo prendendo ispirazione dalla Natura: nel caso specifico, dal Fiore di Loto. Buona visione!)
Ci sono situazioni nelle quali qualcuno si rivolge a te con tono arrabbiato, senza che tu abbia fatto consapevolmente nulla per causare quel suo stato d’animo: è chiaro che in tali circostanze la tua parte logica già sappia che quella rabbia non sia realmente indirizzata a te ma, al contempo, la tua parte emotiva ne è inevitabilmente toccata, scossa.
Forse, talvolta, anche ferita. 💔
(Siamo umani, in fondo).
Come fare, allora, affinché la logica consapevolezza che già possiedi (ovvero “quella rabbia non è realmente indirizzata a me”) vada a sostenere anche la tua parte emotiva?
Mi viene in mente una sequenza che può esser d’aiuto: tratta dal primo film Matrix, ritrae il protagonista Neo intento a fermare in aria dei proiettili che stavano andando nella sua direzione. Neo ne osserva uno da vicino, lo scruta, poi li lascia cadere tutti.
…lui sia profondamente consapevole che “quei proiettili non siano realmente indirizzati a lui”…
Lasciando da parte la reale trama di Matrix ti chiedo ora, con un po’ di fantasia, di immaginare Neo a soffermarsi su quel singolo proiettile con la profonda consapevolezza che quegli spari non siano realmente indirizzati a lui: ed in quel momento, come per magia, tutti i proiettili cadono a terra.
Sostituendo nella metafora i proiettili con le parole di rabbia che tu non meriti, quello che fa Neo in Matrix è la stessa cosa che può esser utile far anche a te nelle situazioni di cui hai letto ad inizio articolo: fai un respiro profondo, inspira consapevolezza, sii presente in quel momento e ferma quelle parole prima che ti tocchino.
Osservale con un po’ di distacco, poi pensa “questa rabbia non è per me”: non ne sono io la causa o la destinazione.
E in quel momento, come per magia, quelle parole aggressive cadono a terra.
Quella qui sopra è una breve ma profonda esperienza di meditazione immaginativa che può aiutarti a proteggere il tuo lato emotivo. A supporto della tua parte più razionale, inoltre, ti dico che spesso è proprio così: a meno che tu non abbia consapevolmente fatto qualcosa per irritare l’altra persona, capita che le persone si arrabbino con te per motivi loro.
In questi giorni a cavallo del Solstizio – in cui, simbolicamente, dopo l’Oscurità più profonda torna al trionfo la Luce – si è formata pian piano in me una riflessione sui concetti di Luce ed Ombra presenti in ciascuno di noi.
Stiamo vivendo in una società in cui è sempre più alta l’esigenza di essere estremamente “performanti”, di mostrarsi agli altri perfetti, di far credere che il proprio agire sia costantemente impeccabile: un fare che, spesso, ci porta a cadere nel giudizio verso coloro che, umanamente, mostrano le loro difficoltà in una data situazione.
Insomma, un vivere dedito all’apparenza ma di fatto poco autentico.
“Perché vivi, se non ti curi di vivere bene?” (Diogene)
Credo che, mai come in questo momento storico, sia necessaria l’umiltà di fare un passo indietro per riprendere contatto con quelle “parti buie” che ci appartengono: una volta osservate imparare poi ad amarle, riuscendo così ad integrarle, in modo funzionale, nella propria vita.
Siamo in costante ricerca di agio, quiete e serenità ma ancora troppo proiettati verso la convinzione che un simile stato di benessere provenga esclusivamente dall’esterno: un ritorno all’introspezione è invece un possibile strumento di recupero di se stessi, basilare per poter dare il via ad un processo di consapevolezza che non potrà che migliorare le relazioni e la realtà circostante.
Siamo essere duali e questa dualità è imprescindibile condizione della natura umana: la presa di coscienza di tale stato può diventare un ottimo aiuto per imparare non solo a convivere con siffatta verità ma, anzi, per riuscire a trasformarla a nostro favore.
Potremmo valutare l’idea di diventare tutti, nel proprio quotidiano, un po’ Diogene: colui che, in pieno giorno, girava per strada con una lanterna in mano alla “ricerca dell’Uomo”: egli aspirava a trovare qualcuno in grado di essere davvero autentico, capace di vivere in linea con la propria vera Essenza.
Ma come fare, se questa Essenza ancora non la si conosce?
Semplicemente avere la volontà di esplorare, di andare a fondo, di smuovere il proprio animo con la Fiducia che, restando in accoglienza di ciò che verrà svelato, un primo passo verso la Crescita Personale sia un grande passo verso un’Umanità Migliore.
Ecco allora il mio augurio per questo Natale: possa quella lampada restare sempre accesa ed aiutarti a trovare meraviglie!
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