Il focolare è un accogliente luogo di comunione e condivisione:
è un luogo di tepore, quando fuori fa freddo.
Un luogo in cui sentirti a casa: dedicarti del tempo, ritrovarti.
Qui, nello spazio di Arcieri di Luce, io e Loredana abbiamo sentito di ricreare un tempo in cui tu possa sperimentare quella sensazione d’esser di fronte al focolare: nel concreto, quattro incontri in cui scoprire punti di vista nuovi e funzionali al tuo benessere, su tematiche che toccano l’Animo umano.
Durante gli incontri, con la delicatezza e la sensibilità che sono proprie del nostro lavoro come Counselor, apriremo una condivisione su questi temi:
· Fiducia: lenire e sanare la ferita da tradimento;
· Attraversare l’abbandono: accogliere e confortare il senso di solitudine che segue un distacco;
· Insoddisfazione: riempire quella continua sensazione di «mancanza»;
· Approccio al cambiamento: lasciar andar il passato per accogliere il nuovo.
Ogni incontro sarà coordinato da me (Enrico) e Loredana, Counselor Relazionali.
Il prezzo a singolo incontro è di euro 25 ed è previsto uno sconto se scegli di frequentare tutti e quattro gli incontri.
Queste le date e gli orari di ogni incontro:
· Fiducia: Sabato 23.11 dalle 15 alle 17
· Attraversare l’abbandono: Sabato 14.12 dalle 15 alle 17
· Insoddisfazione: Sabato 18.01 dalle 15 alle 17
· Approccio al cambiamento: Sabato 01.02 dalle 15 alle 17
Per iscriverti, puoi scriverci una e-mail o contattarci telefonicamente: a questa pagina trovi i nostri riferimenti.
In accoglienza, Loredana & Enrico · Arcieri di Luce
Quest’articolo nasce per accogliere una vostra richiesta: quella di conoscere i testi più significativi con cui abbiamo cominciato a maturare l’idea di un percorso che ci ha portati, negli anni, qui ad Arcieri di Luce.
Un processo oggi ancora in atto, poiché riteniamo quello della crescita personale un cammino che sviluppa lungo una vita: un cammino con le sue pause, le sue meraviglie, le sue gioie e le sue erte salite.
Un cammino per il quale i libri che troverai qui sono stati per noi sagge guide e toccanti compagnie: bussole affidabili e muse ispiratrici.
Se siamo qui ad accompagnarti come Arcieri di Luce, in una qualche inquantificabile misura, lo dobbiamo anche a loro.
Con l’augurio che tu possa trovare, tra le loro pagine, qualcosa che ti scaldi il cuore ed illumini il cammino: così, almeno, è stato per noi.
Da Enrico e Loredana, a te dunque l’augurio di una buona lettura ed un cammino in buona compagnia.
«Dalle Stelle a Te», nuova proposta qui ad Arcieri di Luce, è un incontro pomeridiano in cui potrai sperimentare in prima persona come guardare ad un Tema Natale (o «Carta Natale»): come, cioè, l’Astrologia possa fornirti utili chiavi di lettura su di te e sul mondo delle tue relazioni.
Più nello specifico, avrai inoltre l’opportunità di chiedere informazioni sul tuo personale Tema Natale: nel particolare, come dice il titolo dell’articolo che stai leggendo, su quegli aspetti su cui vorresti far Luce.
Sarai tu, a sceglier quali siano.
Il pomeriggio sarà condotto da Loredana ed Enrico, che ti accoglieranno e ti accompagneranno a diffondere un po’ di Luce su quei lati di te che stimolano il tuo interesse o la tua curiosità: un piccolo viaggio che vede nell’Astrologia il punto di partenza e nel Counseling uno strumento efficace per dissipare le ombre. In sintesi, avrai quindi l’opportunità di:
· toccare con mano come funzioni la lettura di un «Tema Natale»;
· chiedere informazioni su alcuni elementi del tuo «Tema Natale» nello specifico;
· far Luce, anche grazie agli strumenti del Counseling, su quell’elemento che ti sta più a cuore, tra quelli emersi. 💛
L’appuntamento è per Sabato 19 Ottobre, a partire dalle ore 15, qui in studio ad Arcieri di Luce.
L’incontro terminerà entro le 18.30 ed ha un costo di 45 euro a persona.
Per prenotare la tua iscrizione, ci puoi scrivere una mail ad arcieridiluce@gmail.com oppure contattarci telefonicamente: qui trovi i nostri contatti.
Ti racconto una storia,
una storia che comincia con uno dei primi ricordi della mia infanzia:
ho poco più di due anni e, appena varcato l’uscio di casa, sgambetto con tutta l’energia che ho in corpo verso un filare di rose che si trova a pochi metri dal condominio in cui abito.
A detta dei miei nonni e dei miei genitori, se sparisco per un attimo alla loro vista mi ritrovano subito «a parlare con le rose davanti a casa» (per citare le parole con cui mi sono sentito più volte descrivere quegli anni).
Oggi, superati da un pezzo i quaranta, ti confesso che anche se ho perso memora di cosa dicessi ai fiori ed alle rose, ricordo però con intensità i fotogrammi di quelle ore passate a dialogare con loro: ne ricordo il profumo, la delicatezza dei petali e, soprattutto, un’intraducibile sensazione d’esser in relazione con quelle forme di Vita all’apparenza così diverse da me. Un’intraducibile sensazione d’esser in intima relazione con Madre Natura.
Nelle quattro decadi trascorse da allora, questa profonda comunione con Madre Natura è cresciuta con me: lo ha fatto accompagnando una costante ricerca sull’essere umano, sulle sue emozioni e sulle sue relazioni (anche con se stesso).
Spinto e motivato da questa ricerca ho attraversato così, anche in età adulta, diversi cambiamenti (uno di questi è stato completare un percorso quadriennale in Counseling, per intraprenderne la professione): in tutto questo, il desiderio d’introspezione e d’approfondire gli studi si è mantenuto in costante ed armoniosa relazione con i cicli di Madre Natura.
Così nasce «Alla Luce delle Stagioni», che si presenta sia come libro e sia come percorso di autoconoscenza: in entrambi i casi, poggia le sue basi su studi ed esperienze cominciati molti anni or sono ed in corso ancora oggi.
Il postulato di base è che conoscersi con amorevolezza sia un processo che renda piena la Vita e che, tra la più arricchente delle letture che tu possa compiere, ci sia quella che ti porta a «leggerti dentro».
«Alla Luce delle Stagioni» è l’esperienza di quanto si «legga meglio», alla luce di Madre Natura: un’esperienza che ora sono pronto a trasmetterti, a condividere con te. È il contributo di Madre Natura, alla lettura ed alla conoscenza di te.
Un cammino a tappe, per un cambiamento che resta.
Per saperne qualcosa in più, senza impegno alcuno, ti invito a scrivermi o chiamarmi: risponderò volentieri ai tuoi dubbi o curiosità in merito, data la passione che da anni mi muove verso questo progetto che, con la sua Luce, oggi si affaccia finalmente al mondo. Enrico.
Il Workshop AstriAllAnimA è una tra le novità dell’anno: si tratta di un’esperienza teorico/pratica legata ai transiti astrologici del periodo.
È un incontro mensile, fruibile anche online, durante il quale, oltre a capire quali siano i principali movimenti in Cielo, comprenderai come si riflettono all’interno del tuo personale Tema Natale; inoltre, ti accompagnerò (grazie all’utilizzo di alcuni esercizi di Counseling) a prender contatto con alcune tue risorse da applicare nel quotidiano ed entrare così maggiormente “in sinergia con le vibrazioni stellari”.
È un lavoro di introspezione: in quanto Counselor, è mia premura donarti degli strumenti per poter attuare una sintonia consapevole con questo tipo di energie.
Siamo fatti anche di energia e la connessione con tutto ciò che ci circonda è imprescindibile; comprendere come queste vibrazioni cambino di mese in mese e risuonino in noi è un’ottima opportunità di miglioramento delle nostre esperienze quotidiane.
Ad ogni incontro acquisirai nuovi spunti di riflessione utili ad attuare un interessante cammino di scoperta e crescita personale.
Contattami senza impegno per avere informazioni sulle modalità di svolgimento degli incontri: ti aspetto per lavorare insieme in armonia con le Stelle! Loredana
«Ho già fatto tanti sforzi, ed ancora non basta».
«Ho assecondato quello sfizio, soddisfatto quella voglia: ancora non basta».
«Resta quel desiderio, permane quella sensazione di mancanza, di carenza».
L’insoddisfazione somiglia talvolta ad una marea che solo temporaneamente si ritrae: un segnale che solo per qualche istante si spegne, per poi illuminarsi di nuovo.
Quale frase o metafora descrive meglio ciò che per te è il senso di insoddisfazione?
Di questo stato d’animo parliamo insieme nel pomeriggio di Sabato 11 Maggio: un parlare non fine a se stesso, ma condotto per esplorare il senso di insoddisfazione in modo costruttivo, al fine di acquisire elementi utili a far sì che più non disturbi il tuo quotidiano.
Per maggiori informazioni puoi visionare la locandina, oppure contattarci: gli stessi contatti che puoi usare per prenotare il tuo posto all’evento.
«Perché mi sta capitando questo?»
«Perché quella persona si comporta così, con me?»
Alzi la mano chi non ha mai anche solo pensato ad una di queste domande, tra sé e sé, di fronte ad un imprevisto:
domande che nascono per cercare la motivazione razionale di un accadimento, che cominciano con un «perché».
Io ho alzato la mano: tu?
Anni fa ero solito chiedermi il «perché», in seguito ad un evento spiacevole di cui non comprendevo le ragioni.
Con il passare del tempo la mia esperienza mi ha portato a concludere che chiedermi il perché, in quello smarrimento, non avesse in fondo una grande utilità:
il dolore restava quello, anche dopo aver compreso il «perché» di quanto accaduto.
Se c’era profonda solitudine di fronte ad un abbandono, comprendere il perché fosse avvenuto quell’abbandono non contribuiva a lenire la solitudine: io restavo solo, in fondo.
Se c’era rabbia di fronte a ciò che percepivo come una violenta invasione dei miei spazi, comprendere il perché fosse avvenuta quell’ingiustizia non contribuiva a placare la rabbia: l’invasione restava tale.
È stato così che, con il trascorrere di diverse primavere che hanno iniziato ad ingrigirmi la barba, ho cominciato a mettere in discussione le domande che cominciano con «perché».
Ora chiedo a te: come hai vissuto fino ad ora la ricerca dei «perché»?
Ti è stata di una qualche utilità, per attraversare il momento difficile e guarire la ferita emotiva?
Nel caso la tua risposta sia negativa, ti invito a proseguire nella lettura.
Porti una domanda può essere di per sé una buona cosa, nella misura in cui ti evita di restare immobile nel dolore emotivo e ti aiuta a riprendere movimento: va bene quindi autointerrogarti, purché la direzione in cui la domanda ti porta siafunzionale al tuo benessere (ad uscire dalle sabbie mobili del tormento emotivo).
Se autointerrogarti va bene, ammesso che ti smuova verso una direzione buona, ti lascio qui la suggestione di tre domande che ritengo più efficaci rispetto al già citato «perché». · Cosa mi sta accadendo, realmente?
È una domanda che ha lo scopo di ridimensionare e oggettivizzare un accaduto: questa prima domanda mette la giusta distanza tra te e l’accaduto, portandoti su una prospettiva da cui il coinvolgimento, pur presente, non è più così disorientante. · Come sto vivendo questo evento?
È una domanda utile nella misura in cui ti porta a contattare la tua emozione interiore ed acquisire autoconsapevolezza.
Riconoscere un’emozione può aiutarti ad attraversarla, a condividerla con qualcuno che potrà così più facilmente entrare in empatia con te.
Quel qualcuno può essere una persona fidata, che davvero vuole il tuo bene, o un professionista preparato quale un Counselor. · Cosa posso farne di utile?
Attraversata l’emozione correlata a quel vissuto, è tempo di ricostruire: come proseguo il mio cammino di vita, trasformando quanto accaduto in qualcosa di arricchente?
Queste sono tre domande tra le tante che possono esserti utili di fronte ad una situazione difficile ed imprevista: quando entri nello spazio sicuro di una sessione di Counseling vedi emergere quella più funzionale ed efficace per te, per ogni una data situazione.
Ora sai che chiedersi «perché» può essere la reazione emotivamente più probabile di fronte ad un evento che non sai gestire: è normale, la nostra mente razionale è allenata ad andare in quella direzione.
Ora, inoltre, sai anche che chiedersi «perché»non è sempre la domanda più efficace: ci sono altre domande più utili nel farti star meglio.
Ci sono altre domande: di alcune di queste ti ho scritto qui nell’articolo, le altre (su misura per te) le potrai far emergere nel corso di una sessione di Counseling (i contatti del nostro studio li trovi qui).
Più che come sentimento sono incline a considerare la fiducia un atteggiamento, poiché non risiede nel sottile mondo delle percezioni ma (al contrario) è calata così tanto nel quotidiano da essere visibile in gesti concreti: già il bambino, nella prima infanzia, fa esperienza tangibile di questo approccio fiducioso alla vita sperimentandolo nella realtà di quell’intima relazione che ha con la mamma (relazione da cui dipende la sua sopravvivenza).
Da questo esempio si evince come la fiducia sia concretamente percettibile nelle relazioni: la prima fiducia che sperimenti è infatti fisica e materiale nella ricerca dello sguardo della madre, del sentirla vicina quando vi è un importante bisogno che solo lei può soddisfare (il nutrimento, ad esempio).
A mio sentire, se il bambino piange lo fa infatti poiché in cuor suo sente (ha fiducia) che, a partir da quel suo gesto, la madre poi arrivi: se mancasse del tutto questa fiducia, ci sarebbe ancora il pianto a richiamare l’attenzione parentale?
· Le due azioni della fiducia
Con il passare degli anni e con l’ingresso nell’età adulta attraversi numerose altre esperienze di vita, diverse da quelle dell’infanzia per quantità e qualità: questa nuova ricchezza relazionale ti dà l’opportunità di affinare il sentimento della fiducia e viverlo in modo più consapevole, cominciando dall’ascolto del tuo sentire più puro e profondo per poi andare alle modalità con cui questo tuo sentire interagisce con il prossimo.
È una fiducia che deriva quindi dal saper amare se stessi (dare ascolto al mio sentire più puro e profondo è un gesto d’amore verso me stesso) e che successivamente diviene tangibile nell’incontro con l’altro, poiché mi porta a sperimentare ciò che accade quando il mio sentire incontra ed interagisce con il sentire altrui.
· Gli incidenti di percorso
In quest’incontro con il prossimo è racchiusa l’eventualità avvengano degli incidenti di percorso e la tua fiducia ne esca parte lesa: anche in questi casi resta a te quella che chiamo «sana responsabilità», ovvero un costruttivo spazio di azione dal quale puoi agire chiedendoti «cosa posso fare, per prendermi cura di quella fiducia che è stata ferita?».
Anche quando viene per mano altrui violentata, la fiducia è infatti un sentimento che può rinascere, rimettere radici e riprendere vigore: affinché ciò avvenga ti è però richiesto di agire, nel rispetto dei tuoi vissuti e dei tuoi tempi, partendo dalla domanda di cui sopra. Torna quindi il tema dell’amore per me stesso, non solo poiché (come visto prima) so dare ascolto al mio sentire più puro e profondo, ma anche perché so prendermi cura del sentimento della fiducia, qualora questo venga calpestato.
· Un’apertura trascendente
Prendendomi cura della fiducia, con amorevole dedizione e nessuna fretta, progressivamente sentirò rinascere la capacità di incontrare l’altro in modalità funzionali e costruttive: da qui si genererà poi quel sentire interiore che suggerisce come un approccio sincero e benevolo alla Vita sia da quest’ultima, in modi e tempi a noi sconosciuti, ricambiato. Aprendo le porte alla più trascendentale fede.
(Cliccando qui trovi un video che ti introduce all’argomento)
· Cos’è esattamente il Counseling?
Un modo efficace per trovare la tua risposta a questa domanda è valutare la partecipazione al Counseling Day, evento gratuito che si terrà nella giornata di Sabato 21 Ottobre.
Il Counseling Day è l’occasione per incontrare diversi Counselor della provincia di Cuneo e provare personalmente, durante la giornata, l’esperienza di un breve laboratorio di gruppo (trovi il programma dettagliato dei laboratori nella locandina allegata).
Io e Loredana, come Arcieri di Luce, ti aspettiamo per il laboratorio «L’Unicità della tua Sinfonia» che si terrà dalle 14:30 alle 15:30: per prenotarti puoi chiamarci o scriverci una e-mail (qui trovi i nostri contatti).
Ti aspettiamo presso lo spazio di Agape nella giornata di Sabato 21 Ottobre, in particolare per l’occasione del laboratorio, pensato proprio per accompagnarti a vivere con più Armonia il quotidiano, partendo da quell’unicità che è la tua Sinfonia. ❣️
«Nel mezzo di cammin di nostra Vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita» è forse uno degli incipit più famosi della letteratura italiana (probabilmente gli si avvicina solo «Quel ramo del lago di Como…»): chissà quante volte sarà successo anche a te, di sentirteli ripetere o doverli recitare.
Per quanto venga sovente citato a memoria, l’incipit de “La Divina Commedia” ha tuttavia un significato profondo: lo puoi trovare già a partire dall’iniziale informazione che, raggiunti i trentacinque [1] anni di età, la «diritta via venga smarrita».
Inoltre, un altro elemento che contribuisce ad arricchire il messaggio di questi primi versi della Divina Commedia, è come Dante parli della nostra vita anziché della sua, donando così all’opera da lui scritta un respiro universale, attribuibile all’umanità intera.
Il componimento dantesco si apre quindi con un evidente senso di smarrimento all’inizio di un viaggio che ci accomuna, in quanto esseri umani, raggiunta l’età di trentacinque anni: è un viaggio avente come méta quella di «condurre gli uomini verso uno stato di felicità, rimuovendoli dalla miseria morale» [2] (per citare Dante stesso, a riprova del fatto che l’Autore si riferisse all’intera collettività, alla «nostra» vita).
Ricercare la felicità (azione per chi scrive strettamente correlata al trovare un senso profondo alla propria esistenza) è un bisogno che, a quanto ho potuto osservare, si fa infatti particolarmente presente proprio nel decennio compreso tra i 30 ed i 40 anni d’età.
Ti ritrovi?
Tra i 30 ed i 40 anni, «nel mezzo di cammin di nostra Vita», emerge infatti un sentire che pare essere come una sveglia: una sveglia particolare, per la quale non esiste snooze, possibilità di rimandare. Continua a leggere“Nel mezzo del cammin di tua vita, di nostra vita.”