L’autoconoscenza e la crescita personale con Arcieri di Luce.

Percorsi con Arcieri di Luce: il nostro modo di accompagnarti

 

Di cosa sia, di cosa rappresenti la figura del Counselor ti abbiamo già parlato in questo articolo qui.
Oggi, con queste righe, desideriamo introdurti al nostro personale modo di essere Counselor e lo facciamo condividendo con te una breve descrizione in merito ai percorsi di Arcieri di Luce.
Quanto trovi in queste righe non sono che poche informazioni preliminari: questi stessi percorsi li stiamo presentando dal vivo in forma più ricca, completa (e gratuita) proprio ora, nella prima metà dell’anno. Per conoscere la data della prossima presentazione, fai riferimento a quanto trovi qui in locandina.

Ora, ai nostri modi di accompagnarti: «Alla Luce delle Stagioni» e «AstriAllAnima».
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L’autostima riscoperta attraverso Counseling ed Astrologia

L’autostima svolge un ruolo fondamentale nel plasmare la percezione che ognuno di noi ha di sé e nel condizionare il modo in cui interagiamo con il mondo: il Counseling, con il suo approccio centrato sulla persona, può davvero essere un valido alleato nel percorso di riscoperta di questa stima di sé.

«…offrendo l’opportunità di riconoscere, oltre che i proprio successi personali, anche le proprie attitudini».

Il Counselor, anche creando un ambiente sicuro e privo di giudizi, permette infatti al Cliente di esplorare e prendere consapevolezza dei propri pensieri, sentimenti e convinzioni talvolta limitanti: questo processo facilita la riscoperta delle radici dell’autostima, presenti ma spesso nascoste al di sotto di esperienze passate, influenze familiari o sociali che con il tempo sono confluite in atteggiamenti di autosabotaggio o di autogiudizio.

Il Counselor sa inoltre accompagnare il Cliente alla scoperta della sua autenticità, offrendogli così l’opportunità di riconoscere, oltre che i propri successi personali, anche le proprie attitudini: è un approccio maieutico in grado di rivedere i modelli di pensiero negativi sotto una nuova luce e, con quella luce, riscoprire anche le proprie predisposizioni e risorse per costruire una solida e sana base su cui l’autostima possa appoggiarsi.

Dal punto di vista astrologico, una disamina degli aspetti che coinvolgono il pianeta Venere (nel proprio Tema Natale) può far emergere sia il livello percepito della personale autostima sia i condizionamenti familiari intervenuti in modo disfunzionale, per poi prendere atto delle possibili risorse da attivare per cercare di riscoprire la stima di sé.

In conclusione, il mio approccio (che vede l’unione di Astrologia e Counseling) può accompagnarti in un percorso di illuminazione della tua autostima, riportandola proprio alla luce, per guidarti così verso una più amorevole ed accogliente relazione intrapersonale ed un benessere emotivo che permanga anche al termine del percorso insieme.

 

 

 

Perché chiedersi il perché? Domande più o meno utili.

«Perché mi sta capitando questo?»
«Perché quella persona si comporta così, con me?»

Alzi la mano chi non ha mai anche solo pensato ad una di queste domande, tra sé e sé, di fronte ad un imprevisto:
domande che nascono per cercare la motivazione razionale di un accadimento, che cominciano con un «perché».
Io ho alzato la mano: tu?
Anni fa ero solito chiedermi il «perché», in seguito ad un evento spiacevole di cui non comprendevo le ragioni.
Con il passare del tempo la mia esperienza mi ha portato a concludere che chiedermi il perché, in quello smarrimento, non avesse in fondo una grande utilità:
il dolore restava quello, anche dopo aver compreso il «perché» di quanto accaduto.
Se c’era profonda solitudine di fronte ad un abbandono, comprendere il perché fosse avvenuto quell’abbandono non contribuiva a lenire la solitudine: io restavo solo, in fondo.
Se c’era rabbia di fronte a ciò che percepivo come una violenta invasione dei miei spazi, comprendere il perché fosse avvenuta quell’ingiustizia non contribuiva a placare la rabbia: l’invasione restava tale.
È stato così che, con il trascorrere di diverse primavere che hanno iniziato ad ingrigirmi la barba, ho cominciato a mettere in discussione le domande che cominciano con «perché».
Ora chiedo a te: come hai vissuto fino ad ora la ricerca dei «perché»?
Ti è stata di una qualche utilità, per attraversare il momento difficile e guarire la ferita emotiva?
Nel caso la tua risposta sia negativa, ti invito a proseguire nella lettura.

Autointerrogarti va bene, purché ti serva per uscire dalle sabbie mobili del tormento emotivo.

Porti una domanda può essere di per sé una buona cosa, nella misura in cui ti evita di restare immobile nel dolore emotivo e ti aiuta a riprendere movimento: va bene quindi autointerrogarti, purché la direzione in cui la domanda ti porta sia funzionale al tuo benessere (ad uscire dalle sabbie mobili del tormento emotivo).
Se autointerrogarti va bene, ammesso che ti smuova verso una direzione buona, ti lascio qui la suggestione di tre domande che ritengo più efficaci rispetto al già citato «perché».
· Cosa mi sta accadendo, realmente?
È una domanda che ha lo scopo di ridimensionare e oggettivizzare un accaduto: questa prima domanda mette la giusta distanza tra te e l’accaduto, portandoti su una prospettiva da cui il coinvolgimento, pur presente, non è più così disorientante.
· Come sto vivendo questo evento?
È una domanda utile nella misura in cui ti porta a contattare la tua emozione interiore ed acquisire autoconsapevolezza.
Riconoscere un’emozione può aiutarti ad attraversarla, a condividerla con qualcuno che potrà così più facilmente entrare in empatia con te.
Quel qualcuno può essere una persona fidata, che davvero vuole il tuo bene, o un professionista preparato quale un Counselor.
· Cosa posso farne di utile?
Attraversata l’emozione correlata a quel vissuto, è tempo di ricostruire: come proseguo il mio cammino di vita, trasformando quanto accaduto in qualcosa di arricchente?
Queste sono tre domande tra le tante che possono esserti utili di fronte ad una situazione difficile ed imprevista: quando entri nello spazio sicuro di una sessione di Counseling vedi emergere quella più funzionale ed efficace per te, per ogni una data situazione.
Ora sai che chiedersi «perché» può essere la reazione emotivamente più probabile di fronte ad un evento che non sai gestire: è normale, la nostra mente razionale è allenata ad andare in quella direzione.
Ora, inoltre, sai anche che chiedersi «perché» non è sempre la domanda più efficace: ci sono altre domande più utili nel farti star meglio.
Ci sono altre domande: di alcune di queste ti ho scritto qui nell’articolo, le altre (su misura per te) le potrai far emergere nel corso di una sessione di Counseling (i contatti del nostro studio li trovi qui).

 

Astrogenealogia e Costellazioni Fenomenologiche

Due nuovi strumenti, atti ad arricchire il lavoro di crescita personale, sono arrivati in studio Arcieri di Luce!
Di cosa si tratta esattamente?
Nel rispondere parto dallo spiegare in dettaglio alcuni concetti.
Per quanto riguarda l’Astrologia, con il suo utilizzo in abbinamento al Counseling, ti invito a rileggere un mio precedente scritto (qui l’articolo inerente).

Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.

· Cosa si intende per Astrogenealogia?
Non è altro che l’abbinamento dell’Astrologia alla Genealogia, disciplina quest’ultima che prende in considerazione l’eredità della propria storia familiare la quale viene manifestata, nell’esistenza dell’individuo, attraverso particolari comportamenti, ripetizioni, lealtà, talenti o difficoltà. Il Tema Natale diventa pertanto una mappa perfetta all’interno della quale queste informazioni sono racchiuse ma soprattutto decifrabili; grazie ad una consulenza astrogenealogica il discendente potrà prender coscienza dell’eredità del suo clan familiare ed avviare così un processo di consapevolezza ed eventuale risanazione.
· Cosa sono le Costellazioni Familiari?
Sono un lavoro di gruppo, ideato da Bert Hellinger, utile a sciogliere le dinamiche ripetitive (della propria famiglia e dei propri antenati), agite quasi sempre inconsapevolmente, causa di personali malessere, frustrazione o altri stati d’animo disfunzionali; esse mirano poi a ristabilire un equilibrio valido per ritrovare maggior serenità.
· Perché Costellazioni Fenomenologiche?
Il nostro approccio alle Costellazioni si discosta dalla pretesa di ristabilire un equilibrio in quanto pensiamo sia più funzionale accompagnare il cliente alla presa di coscienza di un nuovo punto di vista, sulla tematica presentata, affinché sia poi lui stesso a “farne qualcosa di buono” nella propria vita.
In sintesi, il nostro intento, con Arcieri di Luce, è quello di camminare insieme, con uno sguardo speciale verso la tua nuova verità, senza l’imposizione delle nostre direttive, poiché crediamo fermamente che tu sappia davvero, in cuor tuo, verso quale personale certezza dirigerti; il nostro compito è solo quello di aiutarti a togliere la polvere che talvolta offusca la vista di questo tuo nuovo ed essenziale cammino.

Attraverso questi due nuovi tasselli, nella faretra delle frecce di Arcieri di Luce, ti accogliamo e ti sosteniamo nel far luce in quello che vuol essere un percorso più chiaro e consapevole.

 

Una questione di fiducia, una via per la fede.

· Fiducia: sentimento o atteggiamento?

Più che come sentimento sono incline a considerare la fiducia un atteggiamento, poiché non risiede nel sottile mondo delle percezioni ma (al contrario) è calata così tanto nel quotidiano da essere visibile in gesti concreti: già il bambino, nella prima infanzia, fa esperienza tangibile di questo approccio fiducioso alla vita sperimentandolo nella realtà di quell’intima relazione che ha con la mamma (relazione da cui dipende la sua sopravvivenza).
Da questo esempio si evince come la fiducia sia concretamente percettibile nelle relazioni: la prima fiducia che sperimenti è infatti fisica e materiale nella ricerca dello sguardo della madre, del sentirla vicina quando vi è un importante bisogno che solo lei può soddisfare (il nutrimento, ad esempio).
A mio sentire, se il bambino piange lo fa infatti poiché in cuor suo sente (ha fiducia) che, a partir da quel suo gesto, la madre poi arrivi: se mancasse del tutto questa fiducia, ci sarebbe ancora il pianto a richiamare l’attenzione parentale?

..cominciando dall’ascolto del tuo sentire più puro e profondo per poi andare alle modalità con cui questo tuo sentire interagisce con il prossimo.

· Le due azioni della fiducia

Con il passare degli anni e con l’ingresso nell’età adulta attraversi numerose altre esperienze di vita, diverse da quelle dell’infanzia per quantità e qualità: questa nuova ricchezza relazionale ti dà l’opportunità di affinare il sentimento della fiducia e viverlo in modo più consapevole, cominciando dall’ascolto del tuo sentire più puro e profondo per poi andare alle modalità con cui questo tuo sentire interagisce con il prossimo.
È una fiducia che deriva quindi dal saper amare se stessi (dare ascolto al mio sentire più puro e profondo è un gesto d’amore verso me stesso) e che successivamente diviene tangibile nell’incontro con l’altro, poiché mi porta a sperimentare ciò che accade quando il mio sentire incontra ed interagisce con il sentire altrui.

· Gli incidenti di percorso

In quest’incontro con il prossimo è racchiusa l’eventualità avvengano degli incidenti di percorso e la tua fiducia ne esca parte lesa: anche in questi casi resta a te quella che chiamo «sana responsabilità», ovvero un costruttivo spazio di azione dal quale puoi agire chiedendoti «cosa posso fare, per prendermi cura di quella fiducia che è stata ferita?».
Anche quando viene per mano altrui violentata, la fiducia è infatti un sentimento che può rinascere, rimettere radici e riprendere vigore: affinché ciò avvenga ti è però richiesto di agire, nel rispetto dei tuoi vissuti e dei tuoi tempi, partendo dalla domanda di cui sopra.
Torna quindi il tema dell’amore per me stesso, non solo poiché (come visto prima) so dare ascolto al mio sentire più puro e profondo, ma anche perché so prendermi cura del sentimento della fiducia, qualora questo venga calpestato.

· Un’apertura trascendente

Prendendomi cura della fiducia, con amorevole dedizione e nessuna fretta, progressivamente sentirò rinascere la capacità di incontrare l’altro in modalità funzionali e costruttive: da qui si genererà poi quel sentire interiore che suggerisce come un approccio sincero e benevolo alla Vita sia da quest’ultima, in modi e tempi a noi sconosciuti, ricambiato.
Aprendo le porte alla più trascendentale fede.
 

La Bussola delle Relazioni: tre esercizi pratici

Ti capita di provare talvolta un «senso di smarrimento», nelle tue relazioni?

Per scaricare la locandina, clicca sull’immagine.

È il non saper cosa dire in una data situazione: il non saper cosa fare, come muoverti o comportarti.
Fino ad un istante prima ti sembrava tutto normale, poi ad un tratto (senza capire il perché) ti senti come se avessi perso la strada, ed un certo disagio inizia a fare capolino.
Hai presente?
«La bussola delle relazioni» è un laboratorio esperienziale strutturato per aiutarti a ridurre quel senso di smarrimento ad un qualcosa di estemporaneo, da te facilmente superabile.
Partecipando a questo laboratorio tornerai a casa con tre esercizi concreti per migliorare sensibilmente le relazioni interpersonali del tuo quotidiano (in famiglia, tra amici, sul lavoro).
Tre esercizi concreti poiché crediamo che vivere un’esperienza sia la modalità più efficace per apprendere ed ampliare i propri orizzonti.
Al costo di 35 euro, il laboratorio avrà luogo dalle 14:30 alle 18:30 di Sabato 18 Novembre, qui nel nostro studio Arcieri di Luce (link Google Maps): per prenotarti, puoi scriverci via mail o whatsapp (ecco i nostri contatti).

A presto!

Oli Essenziali, Emozioni e Counseling

Mi è capitato spesso di far uso di oli essenziali in accompagnamento ad alcuni esercizi, eseguiti sia in determinati laboratori esperienziali, che durante qualche incontro individuale, relativo al percorso di crescita personale attraverso gli Archetipi Astrologici.
Perché?

L’olio essenziale che si può considerare l’anima della pianta,
la componente più concentrata di tutti i suoi principi attivi

Parto da una semplice spiegazione ovvero come agiscono gli oli essenziali sulle psiche: essi vanno a stimolare, attraverso le molecole olfattive di cui sono composti, il nostro sistema limbico, una delle aree più antiche, a livello evolutivo, del nostro cervello, zona in cui risiedono i ricordi (processi della memoria), gli istinti (risposte comportamentali) e le emozioni (reazioni emotive).
L’olio essenziale che si può considerare l’anima della pianta, la componente più concentrata di tutti i suoi principi attivi, ha pertanto un effetto immediato, attraverso l’olfatto, di stimolazione di una determinata parte del cervello permettendo un’evocazione potente di particolari stati d’animo.
Tra l’altro, gli influssi benefici degli aromi sulla psiche e sul sistema nervoso erano noti sin dall’antichità: in Egitto le fumigazioni venivano utilizzate per trattare i disturbi mentali; la tradizione del loro impiego passa poi agli Assiri, ai Babilonesi sino ai Greci i quali pensavano che la percezione di un profumo fosse il segno della rivelazione di un Dio.
Di conseguenza, grazie a questo strumento, il contatto con le proprie emozioni diventa non solo immediato e senza il filtro della mente ma soprattutto autentico.
Attraverso le vie dell’olfatto si possono stimolare ricordi, percezioni, sensazioni… aiutando la persona letteralmente a “tirar fuori”, a permettere che dal proprio inconscio possano emergere aspetti emozionali affinché, nella successiva fase di colloquio di Counseling, vengano affrontati ed elaborati.
Essendo il mio un approccio olistico non posso fare a meno di tenere in considerazione anche il corpo il quale, se ascoltato, sa raccontare moltissimo di noi: cosa temiamo, perché ci irrigidiamo, come ci muoviamo; l’olfatto, grazie all’inalazione di determinate essenze, è un senso capace di far scendere davvero in profondità; gli oli essenziali poi sanno metterci in contatto con noi stessi, hanno il potere di far dialogare corpo e anima.

“I ricordi e le evocazioni sono sempre associate
al senso olfattivo, il più sottile e sofisticato,
il più spirituale dei nostri sensi.”
(Fabrizio Caramagna)

Arcieri di Luce al Counseling Day!

(Cliccando qui trovi un video che ti introduce all’argomento)

· Cos’è esattamente il Counseling?
Un modo efficace per trovare la tua risposta a questa domanda è valutare la partecipazione al Counseling Day, evento gratuito che si terrà nella giornata di Sabato 21 Ottobre.

clicca sull’immagine per la locandina

Il Counseling Day è l’occasione per incontrare diversi Counselor della provincia di Cuneo e provare personalmente, durante la giornata, l’esperienza di un breve laboratorio di gruppo (trovi il programma dettagliato dei laboratori nella locandina allegata).
Io e Loredana, come Arcieri di Luce, ti aspettiamo per il laboratorio «L’Unicità della tua Sinfonia» che si terrà dalle 14:30 alle 15:30: per prenotarti puoi chiamarci o scriverci una e-mail (qui trovi i nostri contatti).
Ti aspettiamo presso lo spazio di Agape nella giornata di Sabato 21 Ottobre, in particolare per l’occasione del laboratorio, pensato proprio per accompagnarti a vivere con più Armonia il quotidiano, partendo da quell’unicità che è la tua Sinfonia. ❣️

Dalle Acque in Ascesa: laboratorio esperienziale

Clicca sull’immagine per scaricare la locandina

Con questo articolo ti presentiamo il nostro primo laboratorio di crescita personale ideato a contatto con una Natura differente dalle montagne e colline che abbracciano la provincia di Cuneo: «Dalle Acque In Ascesa» è infatti il titolo della giornata esperienziale che abbiamo costruito affinché sia vissuta in comunione con l’ambiente marino.
Ci troveremo Domenica 22 Ottobre a Varigotti, in provincia di Savona, per condividere insieme un cammino che partirà proprio dalle acque per sviluppare in ascesa e raggiungere un’importante vetta: una profonda e più consapevole conoscenza di te.
Per maggiori informazioni, scarica la locandina cliccando qui o sull’immagine a fianco.

Cinque tappe, cinque esperienze di crescita personale dal mare alla collina, dalle 9:00 alle 18:30: una breve camminata, metafora del viaggio alla conoscenza di te.
Per motivi organizzativi, ti chiediamo di confermare la tua presenza entro Lunedì 16 Ottobre, grazie (trovi qui i nostri contatti).

Con il piacere d’esser qui a condividere con te un pezzo di cammino, quel tanto che tu desideri, ti salutiamo e ci auguriamo di incontrarti presto.

Nel mezzo del cammin di tua vita, di nostra vita.

Alighieri Dante.

«Nel mezzo di cammin di nostra Vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita» è forse uno degli incipit più famosi della letteratura italiana (probabilmente gli si avvicina solo «Quel ramo del lago di Como…»): chissà quante volte sarà successo anche a te, di sentirteli ripetere o doverli recitare.
Per quanto venga sovente citato a memoria, l’incipit de “La Divina Commedia” ha tuttavia un significato profondo: lo puoi trovare già a partire dall’iniziale informazione che, raggiunti i trentacinque [1] anni di età, la «diritta via venga smarrita».
Inoltre, un altro elemento che contribuisce ad arricchire il messaggio di questi primi versi della Divina Commedia, è come Dante parli della nostra vita anziché della sua, donando così all’opera da lui scritta un respiro universale, attribuibile all’umanità intera.
Il componimento dantesco si apre quindi con un evidente senso di smarrimento all’inizio di un viaggio che ci accomuna, in quanto esseri umani, raggiunta l’età di trentacinque anni: è un viaggio avente come méta quella di «condurre gli uomini verso uno stato di felicità, rimuovendoli dalla miseria morale» [2] (per citare Dante stesso, a riprova del fatto che l’Autore si riferisse all’intera collettività, alla «nostra» vita).
Ricercare la felicità (azione per chi scrive strettamente correlata al trovare un senso profondo alla propria esistenza) è un bisogno che, a quanto ho potuto osservare, si fa infatti particolarmente presente proprio nel decennio compreso tra i 30 ed i 40 anni d’età.
Ti ritrovi?
Tra i 30 ed i 40 anni, «nel mezzo di cammin di nostra Vita», emerge infatti un sentire che pare essere come una sveglia: una sveglia particolare, per la quale non esiste snooze, possibilità di rimandare.
Continua a leggere“Nel mezzo del cammin di tua vita, di nostra vita.”