«Crescita personale» è un termine ormai piuttosto diffuso, così come esistono tanti percorsi di crescita personale, diversi tra loro: ma quale dovrebbe essere la mèta ultima di questi percorsi?
Dove dovrebbe condurci, questa crescita personale?
L’esperienza che ho attraversato in questi ultimi vent’anni mi porta a dirti che la crescita personale dovrebbe condurti verso un amore più grande sia nei tuoi confronti e sia, contemporaneamente, nei confronti degli altri.
Questa ritengo sia l’unica mèta della crescita personale: mentre l’amore che provi nei tuoi confronti aumenta per sanare le tue ferite e riempirti il cuore, contemporaneamente ed inevitabilmente aumenta anche l’Amore che provi nei confronti degli altri.
In armonioso equilibrio.
Se con gli anni hai imparato a volerti bene ma, al contempo, il tuo cuore si è indurito verso gli altri, quella non è crescita personale: sembra piuttosto una condanna ad un futuro di rancore e solitudine, dall’alto di un monte su cui hai la percezione che nessun altro abbia saputo elevarsi.
Se invece hai imparato ad amare appieno solo il prossimo, dedicandogli più di quanto possiedi, presto le energie verranno meno e l’epilogo sarà quello di un martire che sceglie per amore degli altri una fine toccante, dimenticandosi però di sé.
Crescita personale, infine, non sono neanche i diplomi da incorniciare, con i quali riempire le mura, l’ego o le soffitte.
Piuttosto, un maggiore amore verso me stesso che è profondamente collegato ed in equilibrio con un maggior amore verso il prossimo.
È chiamata anche «apertura del cuore»: un cuore che si apre equamente in due direzioni, verso l’interno ed anche verso l’esterno.
Quanto bene davvero ti vuoi?
Quanto ne vuoi al prossimo tuo, dimostrandoglielo nel concreto?
Se questi due numeri sono oggi uguali tra loro e maggiori di quanto non fossero sei mesi fa allora sì, hai percorso in questi mesi la strada della crescita personale.
Tutto il resto, è qualcos’altro.